A mangiare uno spuntino

[ Jess Kichijoji ]

Una volta arrivato in mensa, Jess si sedette ad un tavolo, ovviamente l'unico tavolo che trovò completamente libero.
Non gli piaceva dover mangiare con sconosciuti che magari non lo volevano vicino a sè.
Sarebbe stato estremamente imbarazzante.

[ Koh Shiragi ]

Ebbe un arrivo silenzioso, lo sguardo vago che a volte cadeva sulle persone occupanti i tavoli. Sterzò quasi violentemente verso il banco, munendosi di vassoio che riempì di cibo in maniera decisamente esagerata. Da distratto, eccolo che divenì sorridente; probabilmente la vista del cibo rinvigorisce. Decise dove sedersi, niente popò di meno nello stesso tavolo occupato da Jess. Ma a lui si avvicinò soltanto, provvisoriamente, prima di rivolgergli un sorriso particolare e docile. «.. posso sedermi qui con te?» Domandò quindi con cortesia, reggendo il vassoio strapieno, in contrasto con la corporatura evidentemente longilinea.

Jess guardò il ragazzo, titubante.
"Si.. puoi.. puoi sederti, è libero" mormorò impacciato mentre guardava con curiosità il vassoio dell'altro.
Poteva riuscire uno scricciolo come lui a mangiare tutta quella roba?
Sembrava quasi impossibile.
Sgranò gli occhi rendendosi contro che poteva sembrare antipatico osservare così insistentemente il cibo altrui e abbassò lo sguardo verso il suo piatto.
Ricominciò a mangiare imbarazzato.

Replicò con un sorriso ancora più gentile, constatando la timidezza dell'altro senza risultare in alcun modo invasivo. Si limitò quindi a chinare il capo per ringraziare, prima di accomodarsi su una sedia di fronte a Jess.

«Fà un pò impressione, vero?» Domandò d'improvviso, riferendosi al proprio vassoio strapieno di cibo. «Di solito le ragazze non apprezzano molto i mangioni.» Lo disse con languida ironia ed una calma celata dietro gli occhi viola, le mani che finalmente raggiunsero le bacchette così da incominciare a mangiare.

«.. posso chiederti come ti chiami?» Continuò poi, alzando lo sguardo su di lui in modo da rivolgergli più direttamente la propria aria positiva, priva di cattive intenzioni.

Lo guardò scuotendo velocemente la testa da una parte all'altra, mentre con le bacchette spargeva un pò di cibo fuori dal piatto, agitato.
"No.. non fa.. non fa impressione" scosse ancora di più la testa mentre le guance si coloravano di un vivido rosso.
"Le ragazze tengono troppo alla linea" mormorò poi guardandolo negli occhi e facendo un timido sorriso.
"Io.. mi chiamo Jess" mormorò in risposta alla domanda del ragazzo.
"Jess Kichijoji.. piacere" mugulò poi chinando la testa di scatto in avanti.
Poi lo guardò nuovamente negli occhi perdendocisi dentro e sorridendo, agitato, ma letteralmente felice del fatto che il ragazzo sembrava alquanto positivo nei suoi confronti.

Si mise a mangiare dopo un altro sorriso, piuttosto voracemente; al dire di Jess lui tornò a guardarlo con aria piuttosto convinta. «E' vero! E' tutta una loro moda.» Accennò una risatina, buttando giù dell'acqua per riprendere poi a mangiare. Nonostante la voglia, non parla mai a bocca piena, ed attende di aver ingoiato prima di rispondere al timido ragazzo di fronte.

«Kichijoji-kun!» Iniziò quindi, chinando il capo con fierezza. «Io sono Koh Shiragi, molto piacere.» Mangiò del pane poi, senza abbassare la propria espansività; nell'accorgersi di tutta quella insicurezza da parte del ragazzo, reagì con un'espressività nel viso ancora più accogliente, affidabile. «Di che anno sei?»

Edited by Hellraiser - 29/10/2008, 18:59

Quando si accorse di aver sporcato il tavolo dove erano seduti le orecchie scattarono ritte sulla testa e si mossero velocemente, agitate, segno che il ragazzo era imbarazzato da ciò che aveva combinato.
Pulì alla bell'è meglio con un fazzoletto e poi tornò a rivolgersi al ragazzo, sorridendo titubante.
"Pi.. piacere Shiragi-Kun" mormorò timidamente abbassando il capo di scatto.
Dopodichè tornò a concentrarsi sul proprio piatto sbocconcellando qualcosina di tanto in tanto.
Era parecchio imbranato con le bacchette, purtroppo.
I suoi occhi verdi si illuminarono mentre il ragazzo ridacchiava.. aveva una risata così cristallina!!
Jess si ritrovò a pensare che fosse anche molto bella ed arrossì di botto.
Dopodichè guardò il ragazzo un pò sorpreso.
Anno?
Voleva sapere l'età?
"Ho.. ho.. ho 18 anni" balbettò agitato.
Aveva capito bene?

Non smise di mangiare nemmeno dopo il piccolo disastro compiuto da Jess, che lo fece sorridere. Rimase a guardarlo da dietro la scodella sino a che non gli venne data risposta alla domanda, che viene compresa correttamente dal suo interlocutore. «Sei più grande di me di un anno, allora.» Confessò dolcemente, notando il rossore da parte di Jess che gli fece comparire un sorriso gonfio di dolcezza, affettuoso.

Socchiudendo delicatamente gli occhi, posò la scodella di riso svuotata sul tavolo, bevendo altra acqua con calma. Nonostante l'ingordigia, non aveva il viso sporco; una sorta di educazione un pò contrastante. «E' strano, » Disse però d'improvviso, lo sguardo parzialmente nascosto dietro il bicchiere in plastica; ha l'occhio buono incantato sul ragazzo, e l'espressività vigorosa di un fanciulletto malizioso. «..sembri così piccino e carino, che pensavo fossi più piccolo di me.»

Subito dopo tornò come prima, vago ed espansivo, l'attenzione spostata sul consumo delle ultime cibarie e la naturalezza estrema che lo contraddistingue, come se non avesse mai detto nulla di strano.

"Davvero sono più grande?" domandò sorpreso mentre lo guardava stranito.
Era veramente più grande di quel ragazzo?
Sembrava così impossibile..
Guardò la propria ciotola di riso notando che lui non ne aveva ancora mangiata metà mentre l'altro l'aveva già finita.
Eh sì, era veramente imbranato a mangiare.
Un sorriso nacque da quel pensiero mentre cercava, invano, di mangiare più velocemente.
Dopo aver buttato altro riso fuori dalla sua ciotola ci rinunciò, tornando a sbocconcellare con estrema calma.
Piegò la testa di lato quando l'altro gli rivolse quella strana affermazione.
Il rossore sul suo volto si fece ancora più intenso, se possibile e lo sguardo si fece carico di emozione.
Gli aveva fatto un complimento!
Un sorriso nacque spontaneo nel guardarlo e le orecchie si mossero velocemente su e giù.
"Gra.. gra.. grazie Shiragi_Kun!!" mormorò timidamente prima di riportare il viso, ormai rosso, verso la proprio ciotola.
Con timidezza si riempì il bicchiere di latte e lo bevve tutto d'un sorso lasciando sul viso due piccoli baffi bianchi estremamente carini.

Annuì alla domanda di conferma dell'altro, mentre, una volta abbassato il bicchiere sul tavolo, osservò la ciotola del ragazzo e la difficoltà dell'ultimo nel mangiare.
«Non riesci ad usare le bacchette?» Domandò quindi, sorridendo a tutti quegl'atti di imbarazzo che Jess gli dona. Sembrava davvero intenerito, e non aveva timore di dimostrarlo, sorridendo e ridacchiando bonariamente.

«E' la verità.» rispose al mormorio, inclinando il capo niveo nel notare il latte sul viso di Jess. Poi si alzò un poco, sporgendosi in avanti, dopo aver preso un tovagliolo di carta vicino al proprio vassoio. «Chiamami Koh! Ormai siamo amici, no?» Era giovale e spontaneo; tentò di pulire lui stesso il ragazzo davanti a se, con un gesto non invasivo e premuroso.

Jess scosse timidamente la testa, non aveva mai imparato ad usare le bacchette.
Fin da quando era piccolo non era mai stato in grado di coordinare i movimenti delle dita e così non riusciva a mangiare molto velocemente.
E anche andando lentamente aveva seri problemi.
"Non.. non sono mai riuscito" pigolò imbarazzato mentre le orecchie si afflosciavano sulla sua testa, segno che era triste di tutto ciò.
Alzò timidamente il viso quando l'altro prese a pulirlo dolcemente.
Sorrise sorpreso a quel gesto affettuoso e annuì chinando un poco la testa.
"A.. amici!!" mormorò felice facendo un sorriso spontaneo.

Dopo aver completato la pulizia sul viso di Jess, eccolo consumare del pane. Aveva finalmente finito, e da come il viso pareva soddisfatto è probabilissimo che gli sia piaciuto parecchio, il suo spuntino. «Non preoccuparti,» Disse poi, inclinando il capo niveo di lato, per sorridere pazientemente. «ti insegnerò io, fino ad allora ti conviene chiedere delle posate in plastica, sempre se ce ne siano.» Non avendo mai avuto un problema simile, comunque, sembra disposto ad aiutare.

«Sì, ed ora che siamo amici, conosciamoci a vicenda!» Accenna una risata innocua, dando tempo al ragazzo di mangiare con calma; ha compreso il suo bisogno di tranquillità per nutrirsi e lo rispetta. «Ti và?»

"No.. io.. ho vergogna a chiedere le posate.. e se poi mi prendono in giro?" domandò guardando le bacchette e stringendole ansiosamente nella mano.
Ritornò a sbocconcellare qualcosina dal suo piatto stando attento a non sparpagliare dappertutto il cibo come prima.
Sorrise quando finalmente riuscì a gustarsi una buona porzione di riso senza buttarla da tutte le parti.
Guardò il ragazzo arrossendo furiosamente e scuotendo le orecchie pelose.
"Va.. va bene" miagolò guardandolo curioso.
"Da cosa iniziamo?" domandò.

«Prendere in giro..?» Domandò piano, assumendo un espressione perplessa nel viso. Scosse appena la testa poi, continuando a mantenere il sorriso solido e gentile. «Ti proteggerò io, nel caso ti dovessero prendere in giro,» Iniziò poi, una tonalità profonda nella voce che non tradisce la serietà delle sue parole; da come parla, sembra estremamente sicuro di ciò che dice e di come agire in caso di insistenti preoccupazioni. «Non è giusto che tu sia costretto a mangiare inadeguatamente per colpa di qualche idiota. Sta rilassato ed usa le posate come e quando ti pare.» Inclinò il capo nuovamente, decorando la gentilezza che dona al ragazzo con altra dolcezza, per alleggerire la lieve potenza di ciò che dice.

Cambiò quindi discorso, facendosi pensieroso. «Vediamo, sappiamo nomi, anni..» Quindi sembrò illuminarsi d'improvviso. «Cosa di piace fare? Hai degl'hobby?» Non era esattamente un genio in questo tipo di domande, per questo, per la prima volta, il colorito sul suo viso si fece più rosso; lui non nascose il rossore, giocandoci.

"Ma .. io non voglio più che mi prendano in giro" mormorò piano chinando la testa in avanti.
"Mi prendono già abbastanza in giro" disse con un singhiozzo dolce e lieve al tempo stesso.
Era stanco di essere preso in giro per quello che era.
Poi lo guardò, affascinato.. quel ragazzo sembrava così sicuro di sè, come se non temesse niente.
Un cavaliere senza macchia e senza paura.
"Davvero lo faresti?" domandò titubante.
Si poteva veramente fidare di quel ragazzo appena conosciuto?
Il suo.. secondo amico.
Forse sì o forse no e lo stava solamente prendendo in giro, come tutti.
Arrossì a quel brutto pensiero.
"A me piace leggere, scrivere e disegnare" mormorò titubante.
Non erano sicuramente attività degne di un sacrificio, o così pensava lui.
"Anche ascoltare musica mi piace molto"