Responsabilità

{ Kyouya Ootori }

Si parla di responsabilità, si... e per l'appunto, era esattamente questo che si era preso Kyouya quando aveva deciso di aiutare il giovane segretario della scuola.
Avrebbe preferito evitare ma d'altro canto lui non faceva mai niente per niente e se stava facendo qualcosa era senz'altro perché poi ci avrebbe guadagnato da quel ragazzo che aveva disperatamente tentato di convincerlo (inizialmente inutilmente) ad aiutarlo con occhiatine ammiccanti e sorrisi.
Fermò la puntina metallica tra le labbra e sistemò il foglio al centro della bacheca, il cui vetro era stato aperto poco prima da lui per aggiungere una serie di avvisi. Poi sfilò la puntina dalle labbra e la premette in cima al foglio in questione, fissandolo accanto ad uno simile che aveva appena appeso.
Erano una serie di risultati scolastici di vario tipo e chiaramente non aveva neppure avuto bisogno di vedere chi ci fosse in cima a quella lista con il voto più alto. Non per niente era ovvio che ci fosse il suo nome. Studenti speciali o meno, lui restava quello migliore a livello di risultati e questo era innegabile.

{ Tamaki Suou }


Stava camminando lungo il corridoio con una pila di libri fra le mani, più libri di quelli che era in grado di reggere. Gli ostruivano parzialmente la visuale, e un paio di volumi stavano pericolosamente rischiando di cadere. Era appena stato in biblioteca ed era stato costretto a fare scorta di tutti quei tomi scolastici. Non che andasse male a scuola, o vivesse in simbiosi coi libri, ma un paio di materie gli erano semplicemente ostiche e stava cercando di darsi una mossa e recuperare.
Notò il ragazzo dai capelli scuri che stava trafficando nella bacheca e gli rivolse uno sguardo curioso, ma non notò lo sportello di vetro aperto, non subito almeno, troppo impegnato a chiedersi che stesse appiccicando, e proprio per questo non cercò di aggirarlo avendo tutte le intenzioni di raggiungerlo e fermarsi accanto a lui per sbirciare. Peccato però per quello sportello aperto, che proprio per la sua disattenzione e per i libri ingombranti non notò, andandoci a sbattere contro con uno “sdong” abbastanza forte. A sbattere più che altro furono quei poveri libri che gli caddero di mano e per il contraccolpo lui si ritrovò a indietreggiare di mezzo passo esclamando un «ahi!»

Non era insolito che qualcuno passasse per un corridoio pieno di libri, per questo quando notò con la coda dell'occhio qualcuno non ci fece caso, né attenzione. Ma quando sentì quello "sdong" e il vetro urtare per il contraccolpo la sua spalla aggrottò la fronte e si voltò di scatto verso la fonte di tutto quel fracasso-.
suoi ochi scuri cercarono immediatamente nei tratti somatici di quell'imbecille una somiglianza con un conoscente... ma ripensandoci lui non poteva frequentare un tale cretino...

«Ahi ahi» si lagnò di nuovo prendendo a massaggiarsi un polso che gli doleva a causa della botta e del contraccolpo e sollevò i propri occhi chiari sull’altro mormorando uno «scusami» prima di inginocchiarsi per mettersi a raccogliere i vari libri

Se solo Tamaki avesse saputo leggere nel pensiero ci avrebbe solo viso una striscia scorrevole che ripeteva all'infinito "che idiota"
Nonostante questo sul viso di Kyouya non parve prendere forma nessuna espressione. rivolse una rapida occhiata al ragazzo, di nuovo, poi scostò lo sportello accostandolo alla base metallica della bacheca e si chinò per aiutarlo a recuperare un paio di libri.

Sollevò lo sguardo su di lui quando lo vide chinarsi e gli rivolse un sorriso luminoso e allegro dicendogli «grazie mille, sei gentile…» e lo trovava davvero gentile visto che non gli aveva chiesto di aiutarlo

«A buon rendere» fu l'unica risposta che gli regalò, con un tono distaccato anche se non arrogante. Sembrava aver fatto una semplice constatazione mentre metteva uno sopra l'altro i libri che l'altro non aveva ancora preso per formarne una pila abbastanza alta.

Sorrise dolcemente e poi tornò ad osservarlo ed esclamò «io ti conosco! Ti ho già visto, no segui matematica assieme a me?» gli chiese

«Ah si?» pensa che sfortuna...
alzò nuovamente lo sguardo verso di lui, provando di nuovo a cercare collegamenti nella sua memoria ma nulla... facevano davvero lo stesso corso.
«Non ci ho fatto caso»

«Beh siamo in tanti» gli rispose sorridendo e non prendendosela minimamente. «Io sono Tamaki» aggiunse allungandogli la propria mano destra mentre gli sorrideva in una maniera particolarmente dolce e allegra

Non si poteva certo dire che Kyouya rispondesse con il medesimo sorriso.
Il massimo che riuscì a rivolgergli fu un'espressione calma con un piccolissimo sorriso agli angoli delle labbra che non coinvolgeva però anche lo sguardo intenso dietro le lenti degli occhiali.
«Tamaki e poi?» gli domandò, andando a stringere la sua mano «Kyouya Ootori»

«Suou» aggiunse mentre stringeva la sua mano. «è un piacere conoscerti. Ti vedevo spesso ma non avevo idea di come ti chiamassi»

«Capisco» rispose solamente, senza reale interesse prima di alzarsi in piedi per tornare ad appendere l'ultimo foglio che aveva lasciato poggiato a terra quando si era chinato ad aiutare l'altro ragazzo.

Lasciò la pila di libri a terra avendo l’intenzione di raccoglierli solo all’ultimo, e poi si sporse e gli chiese «che cosa stai appendendo?» cercando di sbirciare oltre la sua spalla

«I risultati dell'ultimo test»
Così dicendo si fece leggermente da parte per permettere al ragazzo di vedere e per evitare che gli respirasse su una spalla, cosa alquanto fastidiosa per Kyouya.
«Com'è andata?»